giovedì 28 aprile 2016

Ho prima riso
poi subito dopo 
non sapevo riconoscere 
dove fosse la cassa 
per poter pagare 
il mio scontato vivere 
e poi, 
andare via ...
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Una pizza 
con una birra media assolutamente 
di provenienza Belga-Trappista
E tra un rutto dentro
ed un essere silenzioso fuori 
eccomi giunto a destinazione 
ad un caffè troppo fetente 
tanto è bollente 
sulle mie curiose dita 
e pantaloni marrone chiaro
ovviamente macchiati
di tutto un giorno di vita
appena terminato
sfinito
svuotato
vomitato
mal di testa 
strati sedimentati
rituali intossicati 
ipotesi di reato
contro la propria logica
e non controlli effettuati 
su quale piede stamani
è sceso prima dal letto 
e poi bestemmie su bestemmie
perché tutto mi ricorda la passione 
per il niente
che con me resta 
e che pure comoda
se ne sta 
dove non dovrebbe stare
( sul divano!
Sulle gambe piegate al cesso!
Il tavolo della cucina!
Sulla vergogna!
In garage!
Nella bocca!
Quando sei 
dentro chi non vorresti trovarti!)
E comunque
per naturale dote
e perché sono convinto che 
il pettine non scioglie mai 
del tutto i nodi
insisto a picchiettare le dita
sopra un tavolo
troppo piccino
pure per uno solo
qui a ridisegnare
mentalmente 
posizioni scomode
ma parecchio rilassanti
per il cazzo 
in via di riscaldamento 
muscolare e animale
che sente arrivare nell'aria 
il dolore di una prossima mutanda
buttata in un cesto da lavare
senza aver prima spremuto 
una dote materiale 
che male mica può fare
ovviamente se non si è
costretti a starlo 
unicamente a rimirare 
questo miglior spontaneo muscolo 
che abbiamo così tanto presente in noi
Il cazzuto esistere 
con tutto il fremito necessario
per resistere
al passaggio di oggi
e chissà che 
sarà poi
dopo questo sonno 
molestato
da un buco nero
che non si chiama
"figa"
ma più che altro
porta in eredità 
il pensiero
" non sono nel sangue di nessuno"

Ed eccomi 
pertanto 
recitante la parte sorridente 
immischiato nelle tosse di circostanza
quando sto in fila dal dottore
e chiedo 
"scusate, chi è l'ultimo?"
Dispiaciuto nel sapere che
dopo di me
qualcuno ancora dovrà aspettare 
di potere sapere
se sarà meglio una pasticca 
presa per via orale
piuttosto che una supposta 
infilata su 
dritta nel sedere!
Ecco di cosa sono fatto
e parecchio dotato
costruito forte 
con enorme quantità
del maledetto sognare!
Sognare
seduto con classe 
nonostante l'ora tarda e bastarda 
schiena dritta 
sul cuscino poggiato
contro il muro delle ombre filosofiche studiate
unicamente nel silenzio della notte 
è tutt'uno col pensiero fisso 
sulla scopata che avrei preferito aver fatto con te
stasera 
piuttosto che questa bufera
di perfetta arte del sapere disfare le promesse
fatte con la bocca che resta 
ma poi non mantenute 
con la testa che parte
E difatti ho rifatto le suole 
alle scarpe più comode che possiedo 
rifatte in gomma di caucciù 
così che 
non possa esserci il rumore 
della mia frettolosa fuga 
e che non ti svegli
e non ti pigli sul più bello
del mio deciso andare
senza però prima 
essermi soffermato
a rimirare quel tuo magnifico culo
che io testardo come un mulo
già ora rimpiango ed agogno 
adesso che mi ritrovo qui
con la digestione lenta
di una pizza 
cipolla e tonno
ed una suggestione spenta
Dalla caotica illusione 
di sesso online
adesso disponibile 
pure tridimensionale 
che mi giunge molesto 
dalla finestra del cesso
di quel minchione fenomenale 
che è il mio vicino di casa
che molto spesso scassa
la nerchia mia irritata 
quando 
post-nostra sfuriata
non ha potuto timbrarlo
il cartellino 
dentro quel tuo bel posticino
che certo non è il cuoricino 
ma che per spiccata sensibilità 
gli va molto vicino
e per il quale io 
rispettoso mi inchino 
portandomi appresso
mal di schiena e prostata ingrossata 
che messe insieme 
ad una pizza indigesta
ed una strepitosa 
pessima giornata
Comunque in fondo 
mi fanno dire
" io sono assai vivo e
tutto questo essere come 
il caos primordiale 
mi piace proprio tanto
tant'è che ora mi soffermo 
giusto il tempo di un sospiro
e sminuzzato nelle certezze
mi chiedo
" ma perché cazzo continuo ancora a scrivere?"
Stop
fiato finito
e seppur non sudato
credo di aver parecchio faticato
per riuscire a giungere
a questa 
soluzione del sentimento provato.
Prima di testa
poi di cuore
infine qui seduto a gambe divaricate 
sopra al mio fedele bidet...
Viaggio terminato.


mercoledì 27 aprile 2016


Insano restare in disparte
( Esodo” in un libero primitivo&animale sfogo ” )

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Abbacchiavano
le tue parole
il mio sostenere le partiture
dell’esistenza

Abbacinavano gli occhi tuoi
i miei
che vedevano bene
le verità del dolore
assunto a tempo determinato
presso la mia dimora-della-malora

Abbarbicavano
le tue forti ragioni
sopra la mia purezza di colui che
ignora le regole dei compromessi

Abborracciavano
le mie risposte
poste sul letto dell’ultimo amore
prima di chiudere i pensieri
ed il cuore per restauro

“Le parole sono ogni cosa che viviamo,
le parole sono il nulla di più vero che esista”

E trastulla l’idea
di respingere la provocazione
di voler provare a lanciarsi
con te
imbragati al costrutto
del nostro dialogo d’addio

Addio ed idea
non convivono
nello stesso appartamento
nella crepa sul pavimento
e nella sete di compiacimento

Per cui
eccomi qui ora
in direzione contraria alla ragione
con la stesura del contratto di locazione
per la mia casa interiore
pronto per essere stipulato
e controfirmato
con carattere ben leggibili
“ ho paura
ma vorrei provare
ad essere felice! “

E sarebbe davvero bello se
ciò che ancora
purtroppo non scordo
( ma quanto incorruttibile ed antipatica è la memoria che ho!)
potesse divenire un banale ed inutile ricordo
che fuori dagli schemi della vicinanza che ci lega
esplodesse nella mia gola
in un libero primitivo&animale sfogo
“ di ciò che ero non mi importa proprio più una sega !”

E seppur non generato
tramite nobile espressione
e magari certo
neppure così cerebralmente stabile
mi resta la consolazione
di una libertà da celibe puttaniere
forse costretto dalla reazione che
proprio non riesco a vedere
tra una fiducia nel domani
ed un pensiero alla libertà
che sento circolarmi forte
dentro nella testa

leggerezza e freschezza
dissennatezza e dubbiezza
dissolutezza e forsennatezza
frivolezza e fuggevolezza
inconsapevolezza e sconsideratezza

ed-un-senso-di-non-senso-di-colpa!


Analizzata
e sezionata
spezzettata
e tagliuzzata
spezzettata
e visionata
la mia vita
mai in rima con agiata
mai sposata con privilegiata
mai in accordo con fortunata
ma mai comunque
rinnegata ed abbandonata!

Perché la vita mia è fatta
strafatta
di solo ed unicamente io
di bene e male
essere e non essere
stato ed andato
tornato e destato

Che nell’oggi più lieto
declamo di potere rinascere
ed alzarmi
a questo appello della felicità
e pronunciare senza indugi
“ presente !”

Mai più passato
mai più passato per i brutti me che
mi ostinavo a volere tenere in tasca
e che non decidevo di volere gettare via
al primo incrocio del
“ cazzo che fatica stare al mondo!”

Ora al contrario
mi sorprendo
quando mi vesto il mattino
e canticchio una memoria
fresca di buoni propositi
e che riesco a fare germogliare
di primo-non-dopato-amore

“Lungo questa ripida strada del rinnovamento del piacere
ho re-incontrato la verità del verbo transitivo
e come un divo
del miglior spettacolo che viene dato in pasto al godere
di un pubblico di esigenti stronzi che sbirciano tutto
dal buco della loro quotidiana sfiga
mi prendo la responsabilità di rivelare il brutto che vi resterà
dopo che la verità-castiga-mediocrità-
come una diga in piena
avrà sommerso la vostra esistenza di piagnucolose anime in pena !”

“MARCO SPACCA L’OROLOGIO DEL TEMPO PASSATO”

Ed è per questo lieto evento
perciò dicasi
processo-mentale-di-auto-convincimento
(ma leggi pure
S.O.S.-slogan-di-diffusione-
per-una-libera-circolazione-
dell’introspezione!)

che mi permetto il tutto adesso
e che quindi ci metto il becco
perché sono allegro come un usignolo
canto leggiadro
senza il dubbio di sentirmi stupido civettuolo
ma imparando piuttosto
da un sommo maestro Spagnolo
che delle liriche era uno tosto

e che con mio umile esempio
vorrei farti innamorare di te
partendo dalle tue amorevoli orecchie
che di fedeli-lamentele
ne hanno dovute subire parecchie
e che ingegnerei delle efficaci mentali-trappole
per farci cascare dentro
l’infinita bontà di certe codarde-demolitrici-frottole

Se deve succedere il finimondo dei ricordi
che succeda !

Prima che nella tentazione
io ricada
di volere possedere
di nascosto
il tuo sedere
che non vuole
mai qui testare
quanta incredibile comodità
può offrire la mia certificata ed attestata
“LoZioSessantanove-pure-and-original-insanity”

Mentale è sempre il timido approccio
(iniziale di noi con filtro della paura acceso)
in ginocchio invece l’animale succhiare
( finale di noi con il filtro della paura disattivato)
ma comunque sempre gira la testa
per il tanto che accade
gira la testa
perché meglio non vedere
chi teniamo nascosto dentro

Pensiamo quindi ad attaccarci
per salvarci dalla coscienza
al salvagente delle cose pratiche che
“ogni benedetto giorno
eseguiamo per bene”

un sano cucinare
un perfetto sapere stirare
un etico dividere i rifiuti
un lasciare una monetina
al negretto fuori dal supermercato

“Sono figlio sbagliato perché
non ho mai abbastanza baciato
mia madre
ho avuto un figlio mai nato
e non ho accettato
queste terrene assenze!

Ed ora ho fame !
Ora ho fame !
Ho fame !
Di tutto quanto
non ritrovo nell’oggigiorno-di-me!

“Cullati sulle mie mani tu
amore
cullati sulle mie pene tu
dolore
amati senza troppe scene tu
coglione”

Non riesco proprio a concepire
ciò che gli impressionisti
volevano comunicare
ma ho certezza
di avere appurato
quanto il messaggio
in me si sia incarnato

mi sento lontano
da qui
non ho imparato nulla
ho visto molto
vedendo oltre i miei occhi
la natura umana
è il niente se non viviamo
le cose che ci circondano
noi che siamo stati
e per condanna infatti
ancora così saremo

Io difatti sto sereno
ed accetto&commetto
senza necessità di provare fede
respirando orizzontale sul letto
questo dire “ è quindi questo un delitto”
questo conflitto
che maledetto
ammetto
di avere diretto
con sagace pace
di chi tutto conosce
ma volutamente tace

FINALE DI UN MALE CHE VA VIA
E LASCIA IL POSTO AD
“ OGNI POSSIBILE PUBBLICA CROCIATA
CONTRO LA VOGLIA DI USCIRE FUORI
DA QUESTA SFIGATA-MIA-SCENEGGIATA”

Dinnanzi al tuo cuore
amore
eccomi qui
a confessare
che in ogni modo
in ogni caso
in ogni ciascuno
in ogni comunque
in ogni qualsivoglia
in ogni a tutti i costi
in ogni qualunque

“ ognuno sia chi vuole”

Ed è appunto per questo che
ci toccherà
obbligatoriamente
produrre del male
che in via del tutto eccezionale
non sarà da considerarsi
una cattiva azione
ma più che altro
una necessaria rivoluzione
affinché il primordiale bisogno
che naturalmente risiede
in me
in te
non rimanga in eterno

quell'irraggiungibile sogno del

“ resta qui stanotte,
e poi per tutto il tempo che servirà
per tornare un giorno
noi polvere
alla polvere”

Eccolo così
arrivare qui
il fatidico-tragico-ineluttabile finale !

Alias…

lo standard tossico inculare
per sostenere la mia parte
fintanto che l’odore-traditore
della tua recitante parte
riconosca quel madornale errore
dell’insano restare in disparte

perché comunque e sempre
contorte resteranno
le vie che portano all'amore !

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martedì 27 gennaio 2015

Come fanno i proiettili quando entrano dentro il cuore : OLE’
( Silent 2 )
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Amica cara

mia
cara
unica
vera
amica!

Con questo SCRIVERE
ufficialmente ti comunico che
i tempi DEL DIRE sono terminati

non esiste più nulla

che possa essere salvato
e con questa beffarda affermazione
intendo includere anche le follie

ma proprio tutte le follie

realizzate con quella malefica parte dell’IMMAGINAZIONE
che noi stupidamente
consideriamo essere la nostra equa RAGIONE

Abbiamo perso tutto

compreso quel qualcosa di buono
che si sarebbe potuto preservare
da questo inesorabile sentenziare

delle nostre appuntite BOCCHE

ed abbiamo perciò ( ed erroneamente ! )
quale logica conseguenza
accumulato scorte di PAURE

riempito armadi dei fantasmi di noi

e per pigrizia della mente
ingurgitato chilogrammi di brutte vicende che
sui nostri CORPI

stanno inesorabilmente invecchiando

di cupa tristezza
figlia disconosciuta delle variopinte BUGIE
prodotte sotto certificazione della

"Reciproca buona azione per non farci del male”

Mia pietra sul cuore
sto seriamente pensando
di andarmene da qui ...

Tipo su una qualunque isola sperduta
tipo come fanno i migliori evasori fiscali che
quando li vedo in televisione
così belli abbronzati
senza rughe SORRIDENTI
ed apparentemente nulla tenenti ...

CADO NELLA TENTAZIONE
DEL PEGGIORE DEI PECCATI

OVVERO DELL' ESSERE UOMO !

Perché se ci pensi bene
e ribadisco
se ti concentri cinque minuti
su questa assurda considerazione

Noi che condanniamo questi signori
noi che imprechiamo
contro questi malfattori
che rubano
e poi SCAPPANO

Noi
che evochiamo per loro le peggiori CONDANNE di Dio
che li additiamo come il Giuda di turno
che sogniamo per LORO pene dell'inferno

Dalla nostra posizione di giudici supremi
che sanno bene cosa FARE
per non fare
per evitare di dovere metterci la faccia
e sporcarci le MANI

Noi invece
così immensamente PURI nel cuore
che poi siamo mostruosamente capaci
di raccontarci MENZOGNE sull'amore
oltretutto promettendoci amore ETERNO

come fanno i proiettili quando entrano dentro il cuore

OLE’!

OLE’:
"Il termine deriva dal verbo greco olé alizin = voglia di piangere.

Il verbo ololizin=ololigi
è una parola onomatopeica
e designa il grido rituale della GIOIA ,
ma pure del “FOTTUTISSIMO DOLORE "

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 — con Simona Fedele



Da qualche parte, ma pur sempre io parte del tutto!
( disappointed love )
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Da qualche parte
starò venendo al mondo
aprendomi
come gli incantevoli fiori di ciliegi di Kyoto
(io qui nasco a nuova vita !)
inebriati di necessaria rugiada d’aurora
( io qui sono tutto e niente!)
come il silenzio d’oro dei giardini Karesansui
( io qui mi sento senza peccato! )
come una tazza di verde Matcha nei miei pensieri
( io qui sono ciò che sono !)
esaltandomi col passare del tempo
che mi muta ma non mi snatura
come onde di un qualsiasi mare
( ma si, che me ne importa di quale,
è pur sempre e comunque acqua salata !)
ingrossando
placandomi
ritirandomi
risalendo ma restando in ogni caso
moto perpetuo
Come tempo del divenire ieri
e di conseguenza
esatto contrario
del senso del buon vivere
e difatti seduto solo
di notte
al buio
e notevolmente spaventato
da tutte queste stelle
sapendo per certo che tutto
dovrà esaurirsi nei secoli dei secoli
Purtroppo già da tempo
a conoscenza dell'esistenza
di un vocabolo
che si pronuncia crudele
troppo velocemente
“ FINE “
Se potesse accadere
Ancora una volta
Che gli stati emotivi
che i pessimi presagi
che tu
che combatti ignoti malumori
che senza accorgersi
che il vuoto è arrivato al limite
restare disteso sopra il giorno di ieri
e fingendo di non sapere
Dei giorni delle monotonie
attraversando la nostra metafisica
i corpi
i sussurri
le intense sedute analitiche
Anche se non sei
tu sei
perché è normale
non volerti sapere altra persona
Dovunque è meglio !
È un faticoso slogan
da scrivere
se non sai dove poterlo scrivere
E scrivere nel vento è pericoloso
per chi come me
tende a prendere il volo
così facilmente
Niente è quando
niente è stato cestinato
Niente è
ammirare da un balcone d'albergo
il mondo reale
tornare verso le proprie case
Quale prova chiederà il mio io
questa volta?
Quando partirò da qui
Nuovamente da me
Lasciando questa terra
di regole antiche
e di futuro già terminato
Attraversando questo silenzio
di sera
si rischiara il pensiero
ed allora
stringo i pugni
e mi trattengo
ma vorrei gridare
la mia disadattata esistenza
Tu penitenza
uomo meraviglia
che dubita ancora
sempre lo stesso
che ama
idiota che perde coordinate
con la ragione
imballato tra spalle grosse
e scarpe lunghe
compreso di gelato da passeggio
tu di passaggio
per sbaglio nella luce che illumina il creato
Coraggio ne hai
da vendere
però
ancora barcolli
di fronte agli orrori del mondo
e maldestramente
ti sai difendere
con l'uso inappropriato della parola vacuità
Ma non importa
No problem
No promises
riflesso nel mio universo
continuo spudorato
a leccare il mio gelato
e via
sempre dritto
tramonto compreso
LUCE ROSSA ACCESA
IN LONTANANZA
SU QUESTO RITUALE DI FOLLIA UMANA
CHE NON SMETTE MAI LO SHOW
DELLE COSE CHE NON HANNO SANGUE
E TU LEGGIADRA SIGNORINA
DAI MILLE SECOLI
MI STAI DICENDO CHE GIA’ TUTTO E’STATO
CHE L’AMORE
DAPPERTUTTO
E’ STATO GIÀ’ VENDUTO!
AMORE DELUSO
ELUSO
SORPRESO
APPESO AD UN FILO DI IERI
CHE NON HA DRAMMI DA SVISCERARE
CHE LASCERÀ’ PARTIRE QUESTO DESIDERIO
LONTANO
CHE NON CHIAMERÀ’ MAI
ME
COLUI CHE E’STATO
PERCHÉ’ MAI E POI MAI
SARÒ’ ANDATO VIA DA TE

Che rimarrà di me?
Che rimarrà di questo tutto che è il mio cuore ?


Con massimo rispetto per la natura :
che oggi letteralmente uccide
le pagine delle coniugazioni verbali
( Come un soffio leggero )
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Infinito amore
cervello insano
gli alberi crescono
la tranquillità
stranamente resiste
e la ruggine sul cancello di casa
sta lavorando per la costruzione
di un nuovo record di disgregazione

Rieccomi
a cercare le chiavi dell'auto
dentro l'auto
rieccomi a cercare gli occhiali da sole
proprio perché fuori piove
rieccomi a cercare di mettere ordine
tra le cose che non ho

Infinito amore
mi vedo costretto a consultare il vocabolario
perché so troppe poche cose
e vorrei ovviamente abbandonarle
queste infette abitudini
dei SI anonimi e dei contrari
in depositi lontani dal mio cuore
senza badare a qual è la grandezza
di questa distanza
perché in realtà potrei tagliare corto
e decidere quindi di attraversarlo
questo fiume del dolore
recitando la parte finale
di questa fenomenale giornata di ordinaria noia
con una mazza da baseball da fare roteare
così da mettere paura al brontolio del buio sapere umano
così da produrre radicali cambiamenti
negli atteggiamenti da scimmia di laboratorio
che spesso succede
mi taglio a misura
addosso a queste spalle

Infinito amare
se smettesse di nevicare
così tanta fretta di volere andare via di qui
proverei a smettere
di scrivere le consuete memorie scordate
ormai da tempo
che mi tornano indietro
con questi non sensi del mio pensiero logico

Quanti bei pensieri
possono starci dentro un cuore ?
E quanti cuori in 24 ore?

Devo trovarti
infinita amata
ho troppe cose da dirti
in silenzio
in mezzo al traffico della sera
in mezzo al traffico della notte
in una domenica mattina presto
giù
al bar sotto casa
che fa un latte squisito con la schiuma
che guardo mutare ogni secondo di noi
e con dei croissant vomitevoli
che odio masticare
tra le parole di chissà chi
è seduto qui dietro me
e che mi sta implorando con gli occhi
di farlo partecipare alla mia festa dello stare male

Non era vero
e mille
e mille
e mille
volte ancora
non sarà vero !

Questo mi lacera
questo che si chiama
secolo del duemila
dove ricordo solo la romantica esternazione
" le scrissi una e-mail"

Senza poesia non si va da nessuna parte
senza angoli bui della stanza
non si troverà mai una via d'uscita
dal labirinto di noi vittime di noi

Ma ancora scrivo
sopravvissuto ad una serata tra amici
spesa a discutere
il sottosviluppo sociale
della parola cult
e dei film anni Settanta
tanto odiati
perché ci ricordano in nostri padri
e la Democrazia Cristiana
e tutto quello che ci venne tolto
che oggi letteralmente uccide
le pagine delle coniugazioni verbali

"Ero raggiante
quando barcollai
in quella notte qualunque
che dai paradossi venni sorpreso
e dai sensi sospeso
che a malapena mi ressi in piedi
e mi parlai
e subito mi risposi

"Ho timore di tutta questa sicurezza
mi spiace moltissimo
di dover esser così terribilmente difficile
ma penso tu debba avere fede
nel mio servizio di posta cronica-tecnologica "

"Passò una settimana
lontano dal computer
mi uscirono nuvolette bianche dalla bocca
perché l'inverno sempre resta
il miglior modo per imparare a parlare al mondo
passai una settimana
da computer umano
con una manciata di patatine sui calzoni di velluto
e tanti pianti a dirotto
su un mouse senza fili perso
e privo di una mano laboriosa
con il bel quotidiano compitino
per lo psicologo da svolgere "

"Mi venne un nodo alla gola
quando pensai di doverti spiegare anche questo mio vizio
di voltare le spalle alle storie felici
perché non è semplice comunicare la paura che provo
quando sento la gioia arrivare e costruire
sopra la mia testa una frase che dice
“ Ehi, ed ora che daremo al mondo ?”

E comunque
ed infine
ma anche domani
passo da una vita
davanti ad un sorriso
che bacio in lontananza
che avrei voluto regalarti
ma che imbarazzato
non chiesi a Dio di vendermi
con un mazzo di petunie gialle

Che non ho mai visto
che chiaramente non riconoscerei
tra tutti i fiori
ma che imparerei a pronunciare
per dimostrarti quanto
con cuore e purissima poesia
ti adoro
e senza scordare di lasciare un piccolo appunto
che conferma la mia appartenenza alla specie umana

“con massimo rispetto per la natura “

alla quale noi
comunque e per certo
apparteniamo

INFINITO ( in filosofia )

« C'è un concetto che corrompe e altera tutti gli altri.
Non parlo del Male, il cui limitato impero è l'etica;
parlo dell'Infinito. »
(Jorge Luis Borges)

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 — con Simona Fedele




Chi ha chiesto
Chi ha reso 
------------------

Oltre alla mia
c'è anche la tua
coscienza
essere umano
che romanticamente immagino
ma che
carne della carne
non conosco

Ed io
non vengo a casa tua
a sporcare con moleste parole
le tue apparenti e ben gestite
azioni quotidiane
di qualificati spettatori
del grande show
" tutto incluso a poco prezzo"

tanto meno
ti posso aiutare
a ripulire le tue stanze
interiori
dei dolori
provocati
dalle sciocchezze
fatte
pensando di potere
usare il futuro
per riparare al tutto

ma anzi
mi rendo conto
di essere utile
solamente
con la funzione dello
spacca-coglioni
lasciando tracce di paranoia
e scie di questioni irrisolte ...

Dov'è adesso il tutto ?

Chi ha chiesto
Chi ha reso
Chi ha una cosa mia
chi sta cercando dappertutto

Per un attimo
ho visto voi
lacrimare
e per quell'attimo
io ho creduto
che ogni stella fosse vera

E non ho mai creduto
di meritare di più
di quello che ho

Davvero
senza chiedere il vostro nome
vi ho visti trascritti nel mio sangue
e nel mio pane quotidiano
e nelle mie doppie
negli apostrofi
nelle punteggiature
a volte atroci
perché conferme di una fine

E vi cerco sempre
poiché celebrale il mio punto interrogativo!

E non preoccupatevi
che non perderò il controllo
della mia penna
della mia indomita passione per i limiti umani

Così vado giù
così mando via
così sto senza fare niente
e poi brividi
e poi stronzo
a volte fermo in autostrada ad ammirare un tramonto

E ci sono molte crisi in me
ma anche molte carezze
ed abbracci interminabili
e tanta Africa
e pistacchi
e sesamo
e cedro
ambra
ed incenso
e c'è il freddo del Nord Europa
ed una miriadi di ore in aeroporti
e letture
a caratteri microscopici
e religiosi
che litigano ovviamente
con i filosofici
e c'è la semplicità
di una perfetta birra in due
e l'elettricità
di un gomito che tocca altro gomito
un'ora che ti vedo
dopo settimane di silenzi devastanti
e quelli che mi vedono e credono
felice come uno scemo
e quelli che non mi vedono
ma che sanno tutto del mio incorreggibile dna
e ci sta anche il sogno
a volte
di voler cambiare
un poco il mio modo di camminare sulle nuvole
ma poi torno immediatamente
a preferire il mio camminare
sulle strade del mondo
in mezzo a chi non conosco
ma che inconsapevolmente
entra dentro i miei caratteri cubitali
per definire
la felicità che provo
nel sentirmi vivo

Perché io so chi sono
e non sono eterno
e non sono qui
sempre per sorridere
anche se dentro adoro
il nuovo giorno che arriva
e la notte che mi ama

Ed è per tutto questo
per tutto questo genere umano
che esisto
che esiste una vita
appena ora arrivata
ogni secondo
come miracolo in terra
ovunque
che io
troppo minuscolo
di fronte alla storia del creato
non posso sapere
che però
per questo appunto sospiro
io che bevo
io che desidero
io che batto nel cuore
del creare mondo
per il mondo

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Come guerra iniziata (Esodo 22 )
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Sono state innamorate
le scarpe 
allineate vicine
l’una con l’altra
e quando di sabbia del deserto
riposavano
in giro per motel
la notte
e delle coperte
scoperte ogni nuovo giorno
di ennesime conciliazioni
ed emozioni per le scoperte
in religioso silenzio
bocche spalancate d’amore
per luoghi fino ad allora sconosciuti
ma poi divenuti
infinitamente
e eternamente presenti
nella scatole delle fotografie
e nell'attuale buco nero dell’anima

Piatti sul tavolo
di una semplice osteria
su quell'isola
con mille cose da dire
e niente da potere fare
con la pelle di un colore diverso
dall'inverno che ci attendeva
per chiudere in casa il silenzio
e per stringere nel bavero della giacca
parole che avrebbero tagliato in due
la nebbia che chiudeva la visuale
su un futuro troppo scomodo
da immaginare insieme

Ho attraversato da allora
ponti di speranza
che ancora strenuamente
tenevano uniti due pensieri
che stavano per crollare
in fiumi di porcherie umane

Il caos vive bene
solo dove tutti hanno una faccia
stampata con un bel sorriso

è questo che ogni giorno sto imparando

“tutto a posto”
è quando in realtà e per certo
tutto scoppierà

Ed ora che è una qualunque sera di venerdì
la mano si è staccata dall'altra mano
la spalla non tocca più altra spalla
la bocca è asciutta e fredda
la parola è straniera
la fine è dichiarata
come guerra iniziata
ma subito riconosciuta
quale sconfitta per l’intera umanità

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