lunedì 9 settembre 2013

Solo sabbia del deserto nel mio cuore 

( sogno di ghiaccio )


Dileguato
instradato
Risaputo
Imprigionato
Sterilizzato
Indirizzato
Sopravvissuto
Succhiato
Sezionato
Consumato
Sognato
Masturbato
Riservato
Gridato
Emancipato
Ingrigito
Estasiato
Isolato
Sudato
Usato
Sperimentato
Ammalato
Baciato
selezionato
Dimenticato
Inondato
Rasserenato
impaurito
Inglobato
Sezionato
Raccontato
Ricordato
Contrastato
Studiato
Tradito
Visualizzato
Ammazzato
Resuscitato

“Mio dolce amore,
finalmente siamo sbarcati, finalmente siamo salvi !
La terra, quella tanto sognata, agognata, sperata, è ora sotto i miei piedi.
Siamo giunti qui, in condizioni disumane e la nostra povertà, credimi,
è il nulla se confrontata alla morte di ognuno di noi …..
Perché amore io, io ho conosciuto la morte , ho vissuto la morte , ho dormito con essa,
ho navigato con lei, dentro di lei .

Che si è presa i miei fratelli, la nostra speranza, la disperazione, ed è  divenuta il male, sotto sembianze
di fame e di sete , di angoscia e paura , di lacrime e mare nero.
Perché il mare qui è nero, nero come la nostra pelle, nero come la notte senza luna,
ed  il mare è più cattivo del nostro deserto!
Il mare mi ha chiamato, si è avvicinato alla mia anima ed ha sussurrato tremende parole,
ll male mi ha chiesto di sacrificare i miei fratelli in cambio della mia vita, mi ha promesso il futuro per noi, perché non c’è spazio per tutti nel domani del mondo !
Ed io stavo per cadere nella trappola del male … Dio mio !
Ma il male ha comunque vinto, il male ha distrutto la speranza di molti di noi, il male è ovunque, nella siccità del nostro vivere in Africa, nella terra che non vuole darci vita, nella sabbia che avanza , giorno dopo giorno e che  ruba giorni ai nostri innocenti figli.
Il male è dunque anche qui. Il male ha manifestato tutta la sua potenza nelle acque di questo nostro tribolato viaggiare verso il mondo nuovo!
Perché il male era nel mare , il giorno, la notte, nel sole che accecava, nel freddo che penetrava ,
che penetrava dentro le nostre debolezze umane.
Ed il mare  ha chiamato a se i più deboli di noi.
Noi che siamo stati suo complici, noi assassini, che abbiamo gettato nelle nere acque  i nostri fratelli, i loro sogni ed i loro occhi aperti sulla morte, i brandelli di abiti e carne che ci sono rimasti attaccati addosso!

Mia adorata sposa, io sono un assassino, ma io sono anche la vittima !
Non è un sogno ma anzi  è incubo,
ma tutte lo notti io chiedo al nostro Dio perché ci ha condannati a questa vita!
Che abbiamo fatto noi, per meritarci tutta questo male ?
Io però prego, io prego perché ci siete voi, lontani e distanti da me, notti e giorni,
che mi siete dentro il cuore, che mi mancate, che siete impressi in questa foto sbiadita
che ho salvato dal quel maledetto barcone .
La mia pelle non è più pelle del deserto, i miei occhi non sono più luce del deserto….
Ora io ho sapore di sale dentro il mio sangue, non ho più labbra che parlano di menta e… di te.

Siamo giunti una mattina presto , il cielo era bellissimo, diverso dal cielo che tu conosci, ma bellissimo.
Non ho ricordi felici, ma solo i volti di noi scampati in lacrime di terrore e felicità.
Ed ora siamo qui, sistemati in una casa dalle alte mura.
Ma qui fortunatamente, ci sono degli uomini buoni che ci hanno sorretto, che ci hanno sfamato ,
che ci hanno rincuorato.
Abbiamo anche l’acqua calda !
Mi dicono di restare qui, di non uscire, perché fuori di qui tutto è diverso…..
Perché fuori di qui il mondo non può comprenderci, accoglierci, sorriderci.
Ma qui dentro noi siamo in tanti, siamo troppi e tutto è tristemente visibile negli occhi di noi.
I suoni, quelli mi fanno paura, perché cattivi, acuti, diretti al cuore, metallici, di brutte sensazioni.
Non puoi immaginare quanto tu sia fortunata, quanto mi manchi il suono lieve del nostro vento, i bambini che giocano nella nostra sacra terra, le tue canzoni imparate e tramandate da tua madre e prima ancora dalla madre sua.
E qui ci sono mille tonalità di facce diverse. Ogni deserto imprime un colore diverso ad ognuno di noi.
Le lingue parlate molteplici, e miriadi di  spezie libere nell'aria di parlare delle diverse culture e personali storie  , e milioni di mani stanche…..
Ma Dio è lo stesso Dio per noi tutti !!!
Vorrei potere andare a Nord, perché il Sud del mondo non può darci niente.
Spero che questi signori comprendano il perché di questo nostro dramma, il motivo di questa nostra fuga non voluta .
Amore mio ci fossi tu, tutto sarebbe più facile, io dormirei vicino a te , bacerei i nostri figli e guarderei la luna, sperando in un buon nuovo raccolto…..
Ma ora stai tranquilla
e dormi,
io riuscirò a sopravvivere,
perché stanotte ho sognato noi che ci guardavamo negli occhi , felici ed insieme,
persi dentro ad un orizzonte di bianca neve …..
 P.S. :
Mentre ti sto scrivendo, vedo arrivare sopra la mia testa, delle grandi nuvole che arrivano dal mare .
Queste nuvole che arrivano dalla nostra maledetta ed  amata Africa!
E queste nuvole portano le tue lacrime a me,
queste nuvole portano la sabbia di noi uomini bruciati prima dal sole , ed ora dal mare.
Io sono un povero uomo che ama , che soffre ma che sempre spera!
Io sono un piccolo uomo che crede ancora nella bontà di questa terra, che ha dentro nel cuore un sogno.
Ed io lotterò, lotterò ,lotterò !
In nome della vita, in nome del diritto di essere uomo  .
Perché ho l’arma dell’amore dentro me ,
perché ho te, i nostri figli e Dio con me



Chiamato figlio di Dio
chiamato Gesù
chiamato il salvatore
chiamato profugo
chiamato esule
chiamato negro
chiamato sporco
chiamato Africa
chiamato terrorista
chiamato scimmia
chiamato puttana
chiamato ladro
chiamato mussulmano
chiamato primitivo
chiamato negativo
chiamato stupratore
chiamato usurpatore
chiamato parassita
chiamato estremista
chiamato razza inferiore
chiamato lavavetri
chiamato arabo di merda !
chiamato negro del cazzo !
chiamato ladro di bambini
chiamato mangiapane a tradimento
chiamato semplicemente :
“perché non affondate sulle vostre barche

Voi , le vostre donne troie ed i vostri bambini “ ...


KAMIYO ( African song )

Sunu societe yeun-nga tuna.
Sunu societe yeun-nga tuna.
Sunu societe yeun-nga tuna.
Sunu societe yeun-nga tuna.

Nanû amfaida
Nanû amfaida
Nanû amfaida liguey
Sunu reew

        
Nanû amfaida aye aye
Nanû amfaida aye aye
Nanû amfaida aye aye
Nanû amfaida aye aye

Nanû amfaida
Nanû amfaida
Nanû amfaida liguey
Sunu reew

Sunu societe yeun-nga tuna.
Sunu societe yeun-nga tuna.
Sunu societe yeun-nga tuna.
Sunu societe yeun-nga tuna.

Nanû amfaida
Nanû amfaida
Nanû amfaida liguey
Sunu reew



con Simona Fedele          www.simonafedele.com 





martedì 3 settembre 2013

 Il mio nome è “andato via da qui “!                  ( lungo la strada bianca )


Non è aria questa
di Agosto
non si può definire aria
questa di Agosto
che non lascia dormire
che non lascia pensare
che non lascia fiato per fumare
ma anzi
è assenza di respiro
assenza di fiducia in se stessi
assenza di reale presenza umana
nell'aria e nel mondo
non passa aria dalla finestra
non passa nulla da tempo
da questa finestra
non passa aria nei miei polmoni
( forse perché non mi fotte un cazzo dei miei polmoni! )
non passano i giorni nel mio sguardo perso
non passano attimi felici nel mio essere qui
e lente sono le idee nel cervello ( che non amo più usare )
ma resta comunque e sempre chiaro in me
qual è l'obbiettivo da raggiungere

calano lente  le ore
sulla difficoltà
del riuscire ad interpretare
la consueta recita
del sopravvivere a tutto ciò
Passa il tempo
passa il sonno
passa la voglia
passa mia madre dalla mia stanza
passa la notte nella città
passa l'effetto "calma"
dell' ultima sigaretta
passa Dio dentro i miei sogni
passa la voglia
di credere
di ascoltare
di camminare
di ricordare
di tentare
di essere
di ricominciare

Non ho mai pensato seriamente
a cosa dovrei fare con voi
dopotutto non è colpa mia
se non volete capire !
Io non ho cercato nulla da voi
io non ho detto nulla di di voi
io non ho preso  nulla dal dentro di voi
io non ho emesso sentenze su di voi
io non ho abusato di voi
io non ho mai chiesto di essere come voi

Accettare!
Conformarsi!
Regolarizzare!
Praticare!
Divenire tutto il mondo !


Io non sono mica
un eroe
perché poi non ho neanche il giusto fisico
e neanche una leggenda vivente
perché di vivo in me c'è rimasto ben poco
oppure la vostra ultima giustificazione
perché io non sono capace di dire bugie

Sono invece di precaria presenza
sono di ossa fragili
di gambe come canne di bambù
come suono di musica dark
di racconto breve
ma nei secoli
dei secoli
nei cazzi miei
densi di  ventimila lire  spesi  in piazzale  Loreto
per sentirsi lontano da tutto e tutti

Io ho un destino scritto da tempo
questo ero
e questo io sarò
ho deciso da tempo
chi diavolo vorrò essere da grande
perché ognuno ha la propria storia
scritta nel fuoriuscire del sangue
dopo una botta tirata troppo forte
nelle vene che spaccano la pelle
ed il mio liquido  è rosso scuro
ed io sono dentro lo scuro vivere
con me stesso riflesso allo specchio
e le mie tshirt nere
con voi tutti
e con le pastiglie perfettamente mixate
con ( dell'economico ! ) caro amico whisky

Questo mondo non mi può dare più niente
ne sono certo
io non sono fatto per stare in mezzo a voi
( che invece aspettate ancora qualcosa di buono  che vi venga dato gratis dal cielo ! )



mi piangono
mi vestono
mi profumano
mi benedicono
mi decantano
mi fanno entrare in chiesa per il lato dei piedi
perché faccio paura con la mia verità
di morte
e poi raccontano di me tante belle storie felici dell'infanzia !

Ed ancora oggi non mi rispettano

Chi cazzo siete voi?
Chi conosce il colore dei miei occhi ?
Chi ha condiviso una birra con me ?
Chi mi ha visto gridare di notte per strada ?
Chi ha lanciato con me dei sassi ?
Chi mi ha cercato negli ospedali ?
Chi mi ha accarezzato il viso?
Chi ha suonato alla mia porta?
Chi ha disperato sui pezzi di me ?

Cari miei
io ho compreso tutto
questo mie è bastato
non posso sopportare
le vostre facili scelte
raccontare le vostre stesse bugie
la morte del corpo è definitivamente
il nulla assoluto
la mia foto 13 x 18 cm
non mi terrà legato a voi
pensate piuttosto
a chi resta e sta male
ai Palestinesi perseguitati
agli ospedali dove ti riempiono l'angoscia di psicofarmaci
ai dolorosi pensieri degli emarginati in stazione centrale
ai tossici neanche tanto più di moda
e lasciati morire mangiati da religiosi tabù esistenziali

Sapete davvero qual è il mio nome ?
il mio nome è  quello di  figlio di Dio!

Ed io non ho la vostra faccia
da catena di montaggio
non ho vostre le mani
che contrattano penosi quotidiani compromessi
non ho i vostri occhi
per vedere entrare luce nella stanze di belle case borghesi  
non ho i vostri polpacci
tanto forti per seguire il duro destino
non ho contorta anima
che sappia vendere le verità di questa società dei porci
non ho le vostre sante parole
per potere spegnere i fuochi del peccato cattolico
che vi ardono dentro come peccati mortali!

Sarò presto internato
se resto ancora qui
sarò commiserato
se resto ancora qui
sarò vergogna per tutti
se resto ancora qui
sarò dimenticato
se resto qui con voi

Sento di essere sereno
( e passa il treno )
passa su di me
il treno
il treno
che tutti i giorni passa
con voi
per voi
in voi
anche su di voi !
Per tutta una disastrata  vita di pensieri
per tutte le tribolazioni
per il caldo d'estate
per il prossimo freddo invernale
e passo io nei vostri pensieri
passa il tempo
ed invecchiate
carne di vecchio uomo  
e di naftalina
ombre che camminano
stanchi silenzi che uccideranno
in un nuovo Agosto che sempre arriverà

Ed io sempre vi porterò  con me
sarò fatto a pezzi
sarò tra non molto
fatto a pezzi
scomparso
a pezzi
sarò ricomposto
a pezzi
derubato del cuore
a pezzi
io corpo tatuato
a pezzi
io magro
a pezzi
bianco di pelle
a pezzi
scatenato
a pezzi
incatenato
a pezzi
sballato
a pezzi
sballottato
a pezzi
esiliato
a pezzi
esule
a pezzi
fuoriuscito
a pezzi
fuggiasco
a pezzi
lasciato cadere nel mondo
a pezzi
crollato
a pezzi
disastrato
a pezzi
abbandonato
a pezzi
ripetutamente colpito
a pezzi
danneggiato
a pezzi
drogato
a pezzi
fumato
a pezzi
suicida
a pezzi
andato via
a pezzi
finalmente
e per sempre
quale figlio di Dio
a pezzi
nel cielo
nelle vostre preghierine
nei vostri singhiozzi
nelle vostre scene di panico
di sentirvi colpevoli
di sentirvi inutili
di sentirvi menefreghisti
di sentirvi lontani da qui
di sentirvi orfani nel mondo
di sentirvi falsi come questo prete alla mia messa di addio
di sentirvi parte vitale di questo cancro sociale
di sentirvi miei assassini
di sentirvi cretini come e quanto me
di sentirvi vittime come e quanto me
di sentirvi cani abbandonati come e quanto me
di sentirvi niente come e quanto me
di sentirvi il nulla come e più di me
infine e senza rancori
di sentirvi venuti via con me  

Ricordate qual è il mio nome?
Ricordate i pezzi di me nei vostri giorni che oggi corrono via?
Regalate amore ai vostri piccoli figli?
Ne avete nel cuore un poco anche per me ?

Comunque
semmai vi foste già dimenticati
il mio nome è Giò !


 con Simona Fedele              www.simonafedele.com