venerdì 10 ottobre 2014

Paragone-tragedia-accadere-polvere-epilogo
( Rain-Yesterday )
Che sia stato questo sole
di un tardo Settembre
a scottare la mia voce
proprio quando
avevo trovato il coraggio
della forza interiore per dirti
“ Ma ti sei mai accorta
che nei miei occhi marroni
ci sono nascoste due macchie scure ? ”
“Good bye “
solitamente
si dice
romanticamente
quando si vorrebbe
ma non si è
in grado di dire
“ ti amo da matti
ma siccome ho paura di vivere
meglio lasciare tutto così com'è
in sospeso
tra lo scambiarci il cuore
e lo sputarci in faccia “
Ma più scenograficamente
mi verrebbe anche da dire
tra il vado via incazzato e sicuro
e poi il ritornare ferito e piangente
tra il sentirsi dell’anima
il carceriere
ma anche del passato
il prigioniero
tra l’essere il sasso aguzzo nella scarpa
ed il piede che soffre il dolore del quotidiano camminare
e come essere uno che evita tutta la merda
che gli gira intorno
ed essere una merda
che nessuno vuole raccogliere
simile ad un Beethoven
che scrive la Sinfonia n° 9 in Re Minore op.125
ma che non può ascoltarla perché sordo
Ecco perché io
ignorante
in un vicolo cieco
ho preferito impiegare
mille paragoni
Paragone=
1 Comparazione, raffronto fra due o più termini per stabilire affinità e differenze
2 Esempio che si considera simile o paragonabile a ciò di cui si sta parlando
3 Somiglianza, possibilità di confronto (in frasi negative) ||
non c'è p., essere senza p. (o paragoni), non avere p. (o paragoni),
di cosa o persona nettamente superiore a un'altra e quindi incomparabile ---
per spiegare
la mia urgente necessità di
“uscire cinque minuti
per comprare un pacchetto di sigarette “
Che di un mio proferire
sopra una montagna di stronzate
( che potrebbe volere anche dire
parlare con i soli occhi ! )
se ne è poi fatta una tragedia
( “non esiste una tragedia prima della tragedia,
e il problema dell'origine è un problema di preistoria. »)
Di Gennaro Perrotta, da “Storia della letteratura greca
E non importa se il mio punto di vista
sulla parola tragedia
sia palesemente influenzato
dalle letture di Eschilo e di Sofocle
o della rivoluzionaria Euripide
perché questi
alla fine sono già crepati da tanto tempo
e quindi io non posso chiedere consigli
a nessuno
( che poi , anche il Signor Nessuno ,
pure lui se ne è già andato ! )
per potermi sedere tranquillo ad ascoltare
cosa loro ne avrebbero pensato
ed imparare a comprendere
ed accettare
del quanto di tanto
da tempo
tra noi sta accadendo
( accadere =
deriva , ma tu, guarda il caso,
dal verbo cadere ! )
Ed allora che accada
che tutto possa cadere
così che poi ci si possa sedere
sopra le macerie di noi
che ci si possa rendere conto
che quanto resta
è sempre e solo polvere
quella mia
la tua
quella di Eschilo
di Sofocle
della colta Euripide
del Signor Nessuno
e di tutti i paragoni ed i paragonati
e di tutte le tragedie e dei tragici
e di tutti gli accadimenti e dei caduti !
E QUESTA QUINDI, LA MIA MIGLIOR POESIA,
A TE, MAI PRIMA D’ORA, COMPOSTA :
Alzare la polvere,
ridurre in polvere,
gettare la polvere negli occhi,
fare mangiare la polvere,
cospargersi il capo di polvere,
scuotersi la polvere di dosso,
cadere nella polvere del campo di battaglia…
E vedere
nell'ultimo mio lampo di vita
la tua immagine
finalmente felice
sorridermi
e baciarmi in fronte
amore che sarò stato tuo
un secolo di polvere fa
e nel futuro venire
che sarò nel tempo
io dalla polvere
nuova carne
bramando ancora la tua
per abbracci sinceri
eterni attimi
che voleranno via
io e te polvere
nella polvere di tutto il mondo
FINE
E tutto questo
solo perché
la verità ha un suo certo “ specifico peso”
e solo perché io ancora non mi sono arreso
e del mio lindo giudizio ne ho
fatto un palese manifestato
“corso di sopravvivenza”
non conforme
ma mai reso
non mordendo
ma mai arreso
non compreso
ma mai disatteso
ED ORA…LA VERA , UNICA FINE
Se della polvere ancora
entrambi
non siamo divenuti cosa sola
di una altra invece
in questa vita
ci ritroviamo uniti
seppur privi di coscienza
e di conoscenza
della giusta strada
che porterà alla verità
Ci accordiamo però certi nel sapere
il significato profondo
della terminologia
epilogo
“Epìlogo "
dal lat. epilŏgu(m), dal gr. epílogos, deriv. di epiléghein ‘dire in più, soggiungere’.
«aggiungere (al discorso)»] (pl. -ghi). “
Secondo la retorica greca, l’ultima parte dell’orazione (corrispondente allaperoratio dei Latini), che mira a commuovere l’uditorio.
Per estens., l’ultima parte di un discorso o di uno scritto, in cui si riassumono,
concludendo, le cose già dette …
P.S.:
Quindi aggiungerei io ,
ma che noia questa vita,
che ripete altra vita!
con Simona Fedele    www.simonafedele.com


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